venerdì 30 marzo 2012

Il primo passo

Tralascio i dettagli che hanno preceduto la nostra scelta di diventare genitori adottivi.
Il percorso, in estrema sintesi, va dallo shock di scoprire di avere pochissime chance di avere figli, al tentativo di fecondazione assistita, al relativo trauma del capire che le chance sono praticamente nulle, si finisce poi nel buco nero del "e adesso?", fino all'intravedere una nuova strada e al voler capire se è quella che fa per noi.
Da qui voglio partire.

Intorno a Natale del 2010 abbiamo iniziato a chiederci se l'adozione potesse essere il nostro futuro e, soprattutto, se noi saremmo stati capaci di diventare genitori adottivi (ancora oggi questo secondo punto mi fa tremare le ginocchia!).
Abbiamo parlato con un paio di coppie che aveva già adottato. Abbiamo raccolto informazioni sulla burocrazia che sta dietro. Ma soprattutto abbiamo molto parlato tra di noi.
Un bel giorno di inizio febbraio 2011 decidiamo che era il momento di compilare le domande di adozione nazionale e internazionale e di spedirle al Tribunale dei Minori di Milano.

Premetto che, per scelta, abbiamo deciso di non farci troppe domande sulle strane informazioni da allegare alla documentazione. Abbiamo quindi stampato i documenti dal sito del Tribunale, recuperato i certificati necessari, incluse le autorizzazioni da parte dei nostri genitori e tutti gli esami medici richiesti, allegato la nostra foto e infine compilato il questionario che, per semplicità, chiamerò "che bambino vuoi".
In questo simpatico questionario, il Tribunale dei Minori chiede qual è la disponibilità della coppia rispetto al bambino. Ad esempio: lo vuoi bianco, giallo, nero, sano, malato, piccolo, grande, uno o due ...
La nostra reazione, oltre allo sconcerto, è stata quella di dare la massima disponibilità a qualunque cosa. Ci siamo detti, infatti "Avremo tutto il tempo, grazie anche all'indagine psicosociale, di comprendere meglio e di modificare i parametri".
Questo è vero: si può modificare quella scheda tutte le volte che si vuole, ma forse è meglio avere le idee più chiare prima di compilarla. Questo noi l'abbiamo scoperto solo dopo!


Uno scopo

Finalmente ho deciso come usare questo spazio.
Voglio raccontare, ma soprattutto ricordare e mantenere una traccia della mia esperienza di adozione.
Hé già! Sarò una futura mamma adottiva. Il futuro è d'obbligo visto che ne passerà ancora moltissimo di tempo prima che questo progetto si possa concretizzare.

Dicevo che voglio tenere un diario di questi anni, ma rispetto a questo parto già in difetto di un anno! Il nostro percorso è infatti iniziato formalmente 13 mesi fa. Quindi queste prime pagine del mio blog risentiranno già della naturale rielaborazione dei ricordi, ma ci voglio provare lo stesso.

Mi sto dando delle regole: prima tra tutte quella di non tornare indietro a correggere quello che ho scritto. Quindi, anche se non sarà in un italiano perfetto, pazienza! Non è un libro. La considero una chiacchierata.