La settimana scorsa abbiamo partecipato al primo incontro per le coppie in attesa, organizzato dalla
Fondazione Nidoli.
È stata
proprio una bella esperienza.
Eravamo una
decina di coppie con destinazioni adottive tra il Sud America e l’Europa
dell’est.
L’obiettivo
della serata era quello di farci avvicinare al momento in cui ci verrà proposto
l’abbinamento.
Il tema
affrontato è stato di grande impatto per me:
la lettura di una scheda di presentazione di un bambino del Cile proposto in abbinamento.
la lettura di una scheda di presentazione di un bambino del Cile proposto in abbinamento.
È stato un modo molto concreto per iniziare ad avere un’idea più chiara di quelli saranno le tipologie di informazioni sulla base delle quali dovremmo decidere se il bimbo descritto è proprio nostro figlio!
Un argomento
molto forte.
Sono
contenta che la relazione presa in esame provenisse dal Cile. Questo mi ha dato modo di
entrare più velocemente nell'ottica di un’analisi realistica di quello che
potrebbe accadere a noi.
In un secondo post condividerò gli aspetti più di "contenuto" della relazione.
In un secondo post condividerò gli aspetti più di "contenuto" della relazione.
Qui mi preme invece fare una riflessione sulla mia reazione quando mi sono trovata in mano una scheda vera, reale e concreta di un bimbo cileno (non mi aspettavo minimamente che il corso si svolgesse così).
Una cosa che
mi ha subito colpito è stata la reazione di “distacco” nel leggerla. Non ho provato nulla!
Mi
sarei aspettata emozione, commozione o altro … invece, niente. Anche ora,
mentre scrivo, ripenso alla serata come ad un puro esercizio … non mi sono
lasciata coinvolgere dal caso del bimbo descritto.
L’ho analizzato e ho valutato quali aspetti per me pesavano di più o di meno …
Un esercizio, appunto.
L’ho analizzato e ho valutato quali aspetti per me pesavano di più o di meno …
Un esercizio, appunto.